Nel 1921 – Salvatore Di Stefano, giovane carabiniere siciliano, dovette lasciare l’Arma all’età di ventisei anni per poter sposare Angela Gentile, sarta di Siracusa. Dalla loro unione nasce a Motta Santa Anastasia, a pochi chilometri da Catania, Giuseppe Di Stefano, primo ed unico figlio, il 24 Luglio 1921.

Nel 1927 – Le difficoltà economiche e la prospettiva di una vita migliore suggeriscono il trasferimento a Milano, nel popolare quartiere di Porta Ticinese, dove il padre si adeguò prima al mestiere di calzolaio e successivamente divenne tranviere fino alla sua morte nel 1943. La madre Angelina contribuì al sostentamento della famiglia con lavori di sartoria aprendo il proprio negozio.

Nel 1934 frequentando la Scuola magistrale presso il Seminario Arcivescovile San Arialdo in Duomo a Milano iniziò a cantare nel coro.

Tra gli amici incontra Danilo Fois studente di legge che subito intuisce le potenzialità della sua voce e si offre di finanziare le prime lezioni di canto. Una amicizia questa che è durata tutta la loro vita. 1938 – Partecipa e vince a Firenze il primo concorso di canto “Voci Grezze” . Prime audizioni con Gino Marinuzzi e con il baritono Luigi Montesanto che diventerà successivamente suo agente. 1941- Chiamato alle armi dopo un breve periodo nel Centro addestramento reclute di Frugarolo – venne arruolato nel Battaglione Mortai del 37° Reggimento di Fanteria – Divisione Ravenna di stanza ad Alessandria con l’incarico di Assistente di Sanità.

1942 – Il Reggimento Parte per la campagna di Russia – Non avendo dimostrato grandi attitudini militari ed in considerazione delle non buone condizioni di salute, il suo diretto superiore, il Tenente Medico Giovanni Tartaglione prese la decisione di lasciarlo a casa salvandogli così la vita (un gran numero di suoi commilitoni, compreso il Tenente, non fecero più ritorno a casa ).

Il ricordo di questo Ufficiale dell’Esercito Italiano lo ha accompagnato per tutta la vita. Spingendolo in seguito a voler conoscere la sua famiglia e conservando sempre una sua foto sulla scrivania… In convalescenza a Milano, con il nome d’arte di Nino Florio , per sbarcare il lunario, inizia a cantare canzonette in vari teatri e locali di Milano (Ristorante Odeon , Teatro-Cinema Cristallo , l’ Ambrosiano ) riscuotendo un certo successo e sopratutto iniziando a scoprire il suo talento.
Nel 1943 – l’8 settembre trovandosi in Svizzera, colse l’occasione, dietro suggerimento di uno stesso gendarme elvetico, di non fare rientro in Italia. Alcuni amici lo seguirono e per questo gli furono riconoscenti tutta la vita.

Lì viene internato nel campo di raccolta di Faido (San Gottardo) dove la sua passione per il canto attirò l’attenzione di alcuni appassionati locali che lo proposero a Radio Losanna dove , dopo una prova, lo scritturarono per un Elisir d’amore di cui esiste ancora una registrazione. Altri trasmissioni che seguirono e una serie di incisioni stanno a testimoniare il talento. Nel 1945 ritorna in Italia dove inizia a dedicarsi seriamente allo studio del canto.

Il 20 Aprile 1946 con Manon a Reggio Emilia ha inizio il suo debutto ufficiale ed una folgorante carriera che in breve tempo e per gli anni a venire consolidò definitivamente la sua fama.In questo sito nella voce “CRONOLOGIA” si tentera‘ di riepilogare giorno per giorno, anno per anno , tutti gli eventi che lo hanno visto protagonista di un vastissimo repertorio in tutti i più grandi teatri del mondo.

Nel 1949 Sposa a New York Maria Girolami, studentessa di canto, dalla quale avrà tre figli: Giuseppe (1952), Luisa (1953-1975), Floria (1957). Un matrimonio felice durato più di 25 anni durante i quali prese casa a Milano, a New York , a Marina di Ravenna, a Roma e di nuovo a Milano seguendo le esigenze della sua attività.

Maria era una donna bellissima che è stata tutta la Sua vita innamorata di “Pippo”.

Lo ha accompagnato per tutta la Sua carriera in giro per il mondo. Dividendosi tra la cura dei figli..

..e la vita complicata di un’artista internazionale .
Maria è stata una moglie speciale. Convivere con un’artista internazionale con una intensa carriera artistica, con un lavoro che lo costringeva a cambiare continuamente la sua residenza, con un uomo generoso che aveva sempre aperto a tutti la sua casa, richiedeva una personalità fuori dal comune.

Lei fu veramente una persona straordinaria. Chi l’ha conosciuta la ricorda come una persona gentile e premurosa con tutti. Come una madre di famiglia dedicata, come una padrona di casa sempre disponibile e come una cuoca magnifica che tramandava con abilità e successo tutte le ricette ereditate dalla nonna di origini umbre e dalla suocera di origine siciliana.

Nel 1975 un male allora incurabile li privò dell’affetto della loro adorata figlia Luisa. Tragedia questa che segnò in modo indelebile la vita del Maestro e che gli lasciò da allora una nota di velata malinconia nel suo carattere notoriamente espansivo ed estroverso.

I grandi dolori talvolta uniscono, talvolta invece portano ad un progressivo allontanamento dagli affetti coniugali. Fu questa la ragione per la quale nel 1976 si divisero consensualmente.

Maria è mancata il 3 maggio 2012. Manchera’ a tutti quelli che l’hanno conosciuta e le hanno voluto bene.
Particolare risonanza nei primi anni 70 ebbe il suo rapporto con Maria Callas , collega privilegiata, che ritrovò a New York sola e reduce da delusioni affettive.

Maria si lasciò contagiare dall’ entusiasmo e dalla forza vitale di Di Stefano e decise di ritornare sul palcoscenico per una serie di concerti in Germania – Regno Unito – Francia – Stati Uniti – Giappone – Korea – Australia e Nuova Zelanda.
Questi eventi riscossero un grande successo, se non dal punto di vista artistico, sicuramente da quello affettivo, dando ad una folla di ammiratori che li amavano attraverso le sole incisioni, l’opportunita’ ed il privilegio di vederli ed ascoltarli dal vivo.


Queste foto con i nipoti sono state scattate durante la frequenti occasioni in cui la famiglia si riuniva per le festività. Erano momenti di serenià e di divertimento. Il suo carattere allegro e sereno rendevano questi momenti memorabili.
Con la figlia Floria

con il nipote Francesco Giuseppe


con la nipote Maria Luisa
con la nipote Isabella

Con Monica ed il nipote Leonardo, figlio di Floria, nato a San Lucia nei Caraibi.

Gli ultimi anni della sua vita trascorsero tra il Kenya e la Brianza , circondato dalla simpatia dei suoi numerosi amici, dalla stima degli ammiratori, dall’amore dei figli e dei nipoti e dalle premurose attenzioni della moglie Monica.

Una crudele fatalità ha voluto che nel dicembre 2004 le conseguenze di una brutale aggressione subita nella sua casa di Diani in Kenya, dove amava passare i mesi invernali, lo abbiano lasciato in condizioni tali da rendergli impossibile il contatto con tutto il mondo di affetto, ammirazione e stima che continuava a circondarlo.
Dal 3 marzo 2008 riposa nel piccolo cimitero di Santa Maria Hoe’ (LC) vicino a sua Madre Angelina.